IL BASSO LAZIO

Itinerario enogastronomico nel basso Lazio, tra la Ciociaria e Agro Pontino alla scoperta non solo dei prodotti ma dei misteri della loro lavorazione artigianale

True Blue Italy nasce a Giuliano di Roma, nella Valle dell’Amaseno tra Ciociaria e Agro Pontino.

Cominciamo da qui, segnalandovi i prodotti che non potete fare a meno di assaggiare quando venite in Ciociaria. Infatti solo i specialisti del settore e gli appassionati sanno che in questa compagine territoriale schiacciata dalla capitale a nord e dalla Campania Felix a sud, si nascondo delle eccellenze agro-alimentare e degli Exploit del tutto inaspettati.

Vi proponiamo di seguito un "itinerario" eno-gastronomico nel Basso Lazio, tra la Ciociaria e agro pontino alla scoperta non solo dei prodotti e dei misteri della loro lavorazione artigianale ma anche alla scoperta dei posti dove acquistarli e degustarli…

Sapevate per esempio che il prosciutto di Bassiano (LT), un piccolo borgo-gioiello nel Parco dei Monti Lepini, a 560 mt slm, è considerato da molti uno dei migliori prosciutti d’Italia?

Non a tutti è noto infatti che Bassiano ha delle straordinarie condizioni naturali, ideali per la stagionatura dei salumi. Il prosciutto crudo di Bassiano si ottiene solo dalla selezione di maiali italiani di qualità.

Come non menzionare la coltivazione del Carciofo di Sezze Romano, tra le eccellenze di questa parte della Campagna Romana, lungo la Via Appia, per secoli sommersa dalle paludi e dalla malaria; o il favorevole microclima dove l’aria del mare della riviera di Ulisse si incontra con quella dei Monti Lepini per permettere all’oliva Itrana di produrre il premiato olio extravergine di Sonnino, miglior olio italiano nel concorso Ercole Olivario del 2018).

Più a nord, ad Alatri, nella cosiddetta Ciociaria “storica” senza rischio di esagerare troviamo uno dei migliori oli del mondo. Nel 2017 L'Azienda Agricola Biologica Americo Quattrociocchi, fondata nel lontano 1888, conquista il titolo di "Miglior olio del mondo 2017, in un concorso internazionale in Spagna. Il passare del tempo sembrerebbe non aver fatto cambiare la filosofia di Quattrociocchi che si concentra nella produzione di un olio genuino nel pieno rispetto della tradizione.

Non rischierete senz’altro di sbagliare strada se state cercando un’ottima mozzarella di bufala in Ciociaria. Nei caseifici aziendali lungo “La strada della Bufala” (https://cabvalleamaseno.it/) tra la Ciociaria e agro pontino, scoprirete non solo il piacere di mangiare con le mani una mozzarella piena di latte fresco ma anche i misteri della sua lavorazione artigianale. In questo territorio troverete non solo altri prodotti da latte di bufala come caciocavallo, ricotta, stracchino, yogurt (Coop. Agricola Stella di Amaseno), gelato (Gelateria Giuliani di Amaseno) ma anche prodotti da carne bufalina come il carpaccio di bufala, le salsicce secche della fattoria Lauretti di Amaseno o lo Speak di Bufala di Priverno (macelleria di Angelo Ficarola e quella premiata di Gaetano Mastrantoni). Per assaggiare la carne di bufala cucinata a dovere bisogna prenotare un tavolo nel bellissimo ristorante l’Antico Frantoio” di Emanuele Di Girolamo a Prossedi (LT) o “Da Tomasotto” di Maria Grazia Pisterzi ad Amaseno (FR) o da ”La Ciociara” sempre ad Amaseno.

Tante sono le eccellenze che il territorio della Ciociaria ancora ci regala sia tra i salumi (Prosciutto di Guarcino del Salumificio Erzinio e la Salsiccia DOP di Monte San Biagio) e formaggi (Gran Cacio di Morolo della Società Artigiana Scarchilli e il Pecorino DOP di Picinisco) che tra i vini (Cesanese del Piglio DOC, e Cabernet d’Atina DOC della Val Comino tra i rossi nobili, il bianco DOC del Circeo e il moscato DOC di Terracina. Del resto non poteva essere diversamente vista la lunga tradizione pastorale della Ciociaria e Anagni eletta città dei papi perché diede i natali a ben 4 papi il più famoso dei quali Bonifacio VIII Caetani, ricevette l’umiliazione dello “schiaffo”. Il nome Ciociaria per chi non lo sapesse viene da “Ciocia” tipico sandalo allacciato al polpaccio come quello degli zampognari, che i pastori portavano fino agli anni ’50-’60 del ‘900. Così forte deve essere stata questa tradizione pastorale, che quello che portavano ai piedi i pastori ha dato il nome all’intero territorio.

Incontriamo ora i protagonisti di realtà rurali e artigianali ancora attive in questa parte dell’Antico Lazio, conosciuta come la Ciociaria.


Dolci tradizionali ciociari

Da sempre nel basso Lazio, a sud di Roma, in quella compagine territoriale identificabile con la "Campagna Romana", dai Castelli all'Agro Pontino, attraversando la Ciociaria, vengono prodotti dolci e biscotti fatti a mano, utilizzando ancora le ricette tramandate di madre in figlia.

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Formaggi e latticini tipici ciociari e del basso Lazio

In qualsiasi banco di formaggi ne trovate almeno uno che porta il nome di “marzolino”. Ma qual è il segreto che lega alcuni formaggi al mese di marzo? In Ciociaria, se nomini “marzolina”, subito viene associata al formaggio di latte di capra di forma cilindrica o di piccola caciotta

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Olio extravergine d'oliva di Sermoneta

Il comune pontino di Sermoneta (LT) si trova in un territorio ricco di richiami alla storia medievale e testimonianze della fede e dei cammini dei pellegrini lungo la Via Francigena del sud. Ben al di là della pur bella Abbazia di Valvisciolo, L’Oasi di Ninfa esercita un fascino indiscutibile. Da alcuni addirittura definita “il giardino più romantico al mondo” e da altri “la Pompei del Medioevo”.

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Legumi secchi e verdure sott'olio

Fagioli e legumi, “la carne dei poveri”, sono stati per secoli onnipresenti nella dieta contadina e nella cucina povera di molte regioni d’Italia. Il fagiolo cannellino di Atina è una cultura tradizionale di questo luogo che aveva rischiato di andare perduta a seguito del passaggio da una vocazione rurale e contadina della Ciociaria a quella operaia dopo l’industrializzazione degli anni ’60.

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